(aggiorn. maggio 2023)
" LO STUPORE DELLA RAGIONE "
DI DIANA DI GIACOMO
seconda raccolta (postuma) delle liriche scritte con la penna dell'anima
Nota a cura di Mario Romano
Un concerto di parole, musica e sentimento quello a cui abbiamo avuto il privilegio di assistere il 26 maggio u.s. nei saloni dell’Istituto “Iervolino” di S.Maria Capua Vetere, in occasione del meeting culturale promosso dalla sezione cittadina del Cento Italiano Femmnile prestigiosamente presieduto dalla Prof. Carla Giaquinto.
L’evento è stato fortemente voluto dal Prof. Pietro Monaco, al quale si deve il ritrovamento della raccolta di poesie della sua indimenticabile consorte, di cui ha curato la stampa con il patrocinio del Comune di S.Maria Capua Vetere che ha inteso, con ciò, onorare la memoria della illustre Concittadina..
Si è trattato – come si è detto - di un crescendo di emozioni regalate dalla splendida lettura della Dott.ssa Lucia Ferillo, accompagnata, di volta in volta, dai forbiti commenti del Prof. Antonio Del Vecchio, autore di un’appassionata prefazione a questo volume di liriche della Di Giacomo, come a quello precedente dall’evocativo titolo “Poesie di vita, una vita per la poesia”.
I brani poetici, letti dalla Ferillo, hanno svelato una sorta di racconto autobiografico della Di Giacomo, con notti attraversate da tormenti esistenziali mossi dal desiderio di conoscere se stessa: un percorso culminato, dopo tristezze e dolori, nell’appagamento spirituale raggiunto con la riconquista della fede, attraverso la casuale lettura dei passi di Giobbe nel buio di una chiesa. Da quella pulsione dell’anima l’Autrice – come spiega
ella stessa nella premessa che precede la raccolta – riceve la spinta emotiva ( molto più di una “ispirazione”) che la porta a riempire pagine e pagine di versi, scaturiti dalla sua mente e dalla sua anima come una inarrestabile lava vulcanica che, scorrendo, le dona quiete ed appagamento spirituale !. Un momento di particolare e intensa vibrazione si è registrato allorché è stato chiamato al podio il giovane Maurizio Monaco che, con voce rotta dalla commozione, ha letto un brano in lingua napoletana scritto dalla cara Diana sua madre, ripercorrendo i giorni del dopoguerra con la famiglia riunita intorno al braciere nelle antiche stanze prive di riscaldamento, ma ricche di calore umano.
Il folto pubblico è stato, così, coinvolto con forte emozione addolcita dai brani musicali (di Claude Debussy) magicamente eseguiti dalla violinista Vera Nastasi, e dal pianista Massimo Russo, le cui note hanno realizzato un armonioso contrappunto con la lettura delle liriche, fino a formarne quasi un tutt’uno…
Il lungo applauso che, dopo il sobrio intervento conclusivo della vice presidente dell’Associazione Prof. Orsola Bovenzi, ha coronato la serata, ha rappresentato il successo dell’iniziativa, di cui va dato riconoscimento e merito agli organizzatori.